Il fascino del Teak che splende sul ponte è fantastico ma rappresenta un materiale di cui bisogna averne molta cura. Inizialmente una coperta in teak era un prodotto completamente artigianale, frutto di una meticolosa ed attenta scelta dei materiali, dal legno alla gomma. Tuttavia è vero che negli ultimi anni sempre più imbarcazioni per via dell’embargo in Birmania non hanno più il legno in teak, ma legni indiani o africani pieni di tannino, quindi la cura è ancora più importante perché tendono a fare funghi e muffe in quanto meno duri. Anche l’industrializzazione ha compromesso la qualità delle coperte in quanto non vengono più prodotte in maniera artigianale bensì industrialmente.
Le doghe del legno devono avere un colore giallo-biondo e ben uniforme, risultare ben stagionate, presentare una venatura dritta ed una trama fitta per una maggiore durata nel tempo. Non devono essere presenti nodi e striature nere vistose, giri vena o micro fessurazioni. Strutturalmente è composto da un’alternanza di fibre morbide e dure per cui durante la pulizia è importante non sfregare nel senso delle venature con la spazzola, questo porterebbe a grattare via le fibre morbide e a evidenziare quelle dure, molti ponti presentano questo difetto percepibile al tatto proprio per una manutenzione sbagliata.
La pulizia del pozzetto o della coperta in legno della barca è un'operazione lunga e faticosa, tuttavia è indispensabile effettuarla almeno una volta all'anno per garantire la bellezza e la longevità del legno.
La manutenzione della coperta in legno è composta sostanzialmente da tre fasi:
· Pulizia: Il procedimento si effettua con acqua dolce o salata (pulita) a volontà e un buon detergente per legno che non rovini la gomma o il legno stesso, lasciandolo agire per qualche minuto. A questo punto si comincia a spazzolare il teak in senso contrario alle sue naturali venature con una spazzola morbida e molto fitta.
· Sbiancatura: si tratta di applicare un prodotto a base di acido ossalico in soluzione acquosa per mantenere il colore grezzo del teak. Per amore del nostro ponte possiamo anche tagliare dei limoni in 4 spicchi e dopo aver lavato il legno cominciamo a passare il limone sul teak come fosse una saponetta, spremendolo bene. Questa volta va bene il senso delle venature perché il limone è comunque più morbido.
· Protezione: dopo il duro lavoro della pulizia e della sbiancatura proteggere il nostro teak risulta un’azione davvero importante in quando significa tenere lontano lo sporco e le muffe. A volte viene applicato sulla coperta precedentemente pulita un prodotto per sigillare e saturare il teak contro l'ulteriore ingresso di sporcizia e macchie, per ridare al teak, quegli olii essenziali superficiali che sono stati “consumati” dal sole e da tanti altri fattori. Durante la stagione, eventualmente si applica l'olio altre volte, a causa degli effetti essiccanti di una stagione calda.
Nessun commento:
Posta un commento